Il tatuaggio più importante, quello sul braccio, indica l’ora esatta del suo esordio in Serie A. La passione di Alessandro Bastoni è così: intensa da essere quasi palpabile, rafforzata giorno dopo giorno grazie a un mix di talento, mentalità, sacrificio e determinazione.
Alla vigilia della semifinale di Supercoppa Italiana, il difensore nerazzurro ci ha parlato della sfida che attende l’Inter:
«Arriviamo a questa edizione da due anni di vittorie consecutive e ci teniamo tanto a difendere questo trofeo. Vincere è sempre bello e importante e poi vogliamo essere i primi a conquistare la vittoria con questa nuova formula».
Un anno fa, sempre a Riyadh, la conquista del trofeo dopo il successo contro il Milan...
«L’anno scorso è stato bello, abbiamo vissuto un’emozione straordinaria perché oltre a una finale giocavamo un derby e vincerlo 3-0 è stato stupendo».
La terza Supercoppa consecutiva dell’Inter conferma l’importante percorso della squadra, protagonista anche in Campionato e Champions League. Che gruppo è il vostro?
«Questa è un’Inter compatta e consapevole, c’è un grande gruppo con tanta voglia di vincere. Sappiamo che siamo solo a metà strada ma vogliamo continuare così per raggiungere grandi obiettivi».
E per te l’Inter cosa significa?
«È una famiglia, che si aggiunge alla mia di origine e a quella che sto creando con mia moglie, ecco l’Inter è la terza! Quando sono arrivato a Milano non avevo ancora così tante certezze sul mio futuro, poi sono stato accolto benissimo e mi sono giocato le mie carte al massimo e ad oggi questi colori rappresentano tanto di quello che ho costruito».
DIARIO DA RIYADH
EPISODIO 1
La più vicina e la più lontana. We are never away, anche quando i chilometri da fare, per te, sono tanti. Non giochiamo mai in trasferta. Sabato a Monza, anche in motorino, per il percorso più breve: casa-stadio, un lampo. Oggi l’aereo, per il volo più lungo: accompagnati da Qatar Airways per la trasferta più lontana, quella che ci terrà più giorni via dalla nostra Milano.
Tutte le storie sono storie d’amore. E di amicizia. Anche questa, che si colora, nuovamente, delle sfumature di Riyadh. Questa andata è anche un ritorno. Un anno fa, in Arabia Saudita, in questa stessa città, iniziava il nostro incredibile 2023. Iniziava con un derby, con un 3-0 bellissimo, con la Supercoppa italiana festeggiata con i nostri tifosi.
I raggi di un sole bello e tiepido filtrano dai finestrini e accompagnano la squadra in questo ennesimo viaggio: c’è profumo di gruppo, di famiglia. L’ha detto anche Hakan Calhanoglu, dopo Monza-Inter. I gesti, le consuetudini, sono quelle delle tante trasferte insieme. Anche oggi, quando il tempo da passare in volo è quasi doppio rispetto al solito.
Cinque ore per volare da Milano a Riyadh, per attraversare un ponte che divide in due la nostra stagione. Da domani inizia l’ennesimo conto alla rovescia, che scorrerà tra le strade di Riyadh, su terreni di gioco che per qualche giorno saranno la nostra casa lontano da casa.
Il sole ci ha salutati appena lasciato il Mar Mediterraneo. È notte, ora. Ad accoglierci le luci regolari e geometriche di una città che ormai conosciamo bene.
Riyadh, siamo arrivati.
EPISODIO 2
Gli occhi sono neri, vispi, pieni di attesa. Si muovono veloci, vedono tante magliette, percepiscono che attorno sta per succedere qualcosa. Il cerchietto rosa tradisce l'età: tre anni e mezzo. Eppure l'emozione è la stessa di papà Sofian. Ghazal ha un curriculum già importantissimo: sei presenze a San Siro per tifare Inter. E il primato di tifosa più giovane ad accogliere l'Inter a Riyadh. Indossa la maglia di Lautaro, tiene in mano un'altra maglietta che il papà le ha porto con orgoglio e speranza. Arrivano i giocatori: le foto, i sorrisi, gli autografi. Riyadh è nerazzurra, anche grazie ai soci Inter Club. Che arrivano da tutto il mondo, come sempre. Perché l'Inter è una passione trasversale: non ha confini geografici, non ha contorni anagrafici. Ci sono magliette nerazzurre degli anni 90, c'è chi ti racconta di Ronaldo il Fenomeno, di Adriano. Di Lautaro. L'attesa è concreta: è sui cartelloni luminosi, colora le hall degli hotel. Nel traffico complicato di una città che sembra non aver altra missione che correre a tutta velocità, il calcio si annida in ogni angolo, prova a conquistare ogni centimetro. E i ragazzi, questi spazi, li trasformano in campi da calcio improvvisati. Palleggiano, si scartano, inventano sfide senza porte che sono l'essenza di una passione che non tramonta. Abdul è imprendibile: indossa le ciabatte, ma porta la palla come un campione. Ecco: mentre il sole tramonta, quello sì, un altro ragazzo, con la stessa passione di Gazhal, con la stessa passione di Abdul e dei suoi amici, fa l'ultimo scatto di giornata. Assieme ai compagni, assieme ai suoi amici. Gazhal, Abdul e tutti gli altri interisti aspettano. Tutti insieme.
EPISODIO 3
La prima cosa che colpisce sono le strade. Dritte, drittissime. E piene di auto, che provano ad andare a tutta, nonostante il traffico, che è totale, intricatissimo. C'è tanta voglia di andare veloci, a Riyadh. Non è difficile capirlo: le architetture audaci, gli eserciti di gru che punteggiano gli spazi vuoti, i giganteschi alberghi. Tutto punta a stupire.
Le auto sono le protagoniste indiscusse, ma sono le persone che la abitano, assieme alle sue anime differenti, a regalarle un fascino particolare. Bisogna uscire dalle vie congestionate per conoscere la parte più intima, quella che profuma di incenso, e che poi dirada. Se corri veloce tocchi il deserto: esci dalla città ed è lì, immenso, ad aspettarti. Lento.
Chi corre, chi aspetta. C'è uno stadio da preparare. Sta cambiando veste: la scorsa settimana era un teatro spagnolo, ora diventa quello italiano. L'allenamento è il momento della giornata in cui sprigionare tutte le energie, amplificate da un tramonto che porta con se un venticello fresco, quasi freddo, e che spalanca le porte a una notte, l'ultima, che ci separa dal momento in cui sentiremo il fischio d'inizio.
Si corre veloci, sul prato perfetto. Lontani migliaia di chilometri da casa, con la consapevolezza di un affetto che sta per arrivare, per un'attesa che monta, per una voglia di far rotolare il pallone. Siamo qui per questo. Per aspettare l'Inter.
Scopri i prossimi appuntamenti.
Ti aspettiamo!
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QUANTE NE SAI SU BASTONI?
LEGEND NERAZZURRA
TATUAGGI
SOPRANNOMI
DOUGLAS MAICON
"Quanto è forte Maicon”. Terzino destro implacabile, uomo in più in fase offensiva, un Colosso che grazie al suo strapotere tecnico e fisico ha regalato gol, prestazioni e momenti indimenticabili. Maglia nerazzurra numero 13, indossata per la prima volta in piena estate, nel 2006, dopo il trasferimento dal Monaco. Una notte da Inter, la prima di Douglas: sotto 0-3 nella Supercoppa contro la Roma a San Siro, poi la rimonta, la vittoria per 4-3, il primo trofeo. Da subito, quel terzino brasiliano stregò i tifosi nerazzurri: corsa, propensione offensiva, una esultanza super sotto alla curva.
«Quella partita rimarrà per sempre dentro di me, sia perché ho indossato per la prima volta i colori nerazzurri sia perché abbiamo fatto una rimonta incredibile, eravamo sotto di tre gol dopo mezz’ora e l’abbiamo ribaltata e conquistata».
248 presenze con la maglia dell'Inter in sei stagioni, 20 gol. Reti iconiche, importanti, pesantissime, storiche, che hanno contribuito ad aprirgli le porte della Hall of Fame nerazzurra.
«Entrare nel Hall of Fame dell’Inter è stato davvero speciale. Senza questi tifosi che mi hanno sempre sostenuto non sarebbe stato possibile fare la storia: il loro amore mi emoziona, quello che abbiamo fatto insieme è stato incredibile»
Tra le reti indimenticabili ci sono quelle nei derby, il gol contro il Barcellona in semifinale o il tiro al volo contro la Juventus.
«Se potessi rivivere una partita sceglierei quella contro la Juventus dell’aprile 2010 perché quella vittoria è stata un passo importante verso la conquista dello Scudetto e poi...ho fatto un gol incredibile!»
Dalla Supercoppa dell’esordio in nerazzurro del Colosso a quella dell’Inter di Inzaghi.
«Questa Inter mi piace, gioca bene e ha una difesa solida, che è importante. Quello che fa la differenza è la squadra e poi c’è Lautaro che è veramente in grande forma».
SUPERCOPPA STORY
Per l'Inter sarà la dodicesima partecipazione alla Supercoppa Italiana: nelle 11 edizioni disputate, i nerazzurri hanno vinto in 7 occasioni.
I SUCCESSI NERAZZURRI
1989 | INTER-SAMPDORIA 2-0
L'Inter dello Scudetto dei Record gioca per la prima volta la Supercoppa Italiana, arrivata alla sua seconda edizione. Si gioca a San Siro, in novembre, davanti a poco più di 7mila spettatori. Di fronte c'è la Sampdoria di Vialli e Mancini. A consegnare il trofeo alla squadra di Trapattoni ci pensano Enrico Cucchi (scomparso poi nel 1996) e Aldo Serena.
2005 | JUVENTUS-INTER 0-1
A Torino, sotto alla pioggia, il successo nerazzurro ai supplementari: assist di Adriano e destro vincente di Juan Sebastian Veron.
2006 | INTER-ROMA 4-3 DTS
A San Siro giallorossi avanti 3-0 con Mancini e Aquilani (2). Poi la rimonta nerazzurra: doppietta di Vieira e 3-3 di Crespo. Ai supplementari la perla su punizione di Figo per il 4-3 finale.
2008 | INTER-ROMA 8-7 DCR (2-2 DTS)
L'Inter in vantaggio con Muntari viene ripresa da De Rossi, poi segnano Balotelli e Vucinic. Ai rigori Julio Cesar ipnotizza Juan e Zanetti, al suo primo e unico rigore tirato in carriera, batte Doni per il trionfo nerazzurro.
2010 | INTER-ROMA 3-1
L'Inter del Triplete si presenta a San Siro per la prima volta dopo la notte di Madrid. La Roma va avanti con Riise, Pandev ristabilisce la parità. Nella ripresa si scatena Eto'o che con una doppietta regala all'Inter il 3-1 e il quarto trofeo del 2010.
2021 | INTER-JUVENTUS 2-1 (d.t.s.)
In una notte gelida la Juventus va avanti con McKennie, poi l'Inter trova il pari con Lautaro su rigore. Si va ai supplementari, ci si prepara ai rigori. Quando scocca il 120' la palla viaggia verso l'area della Juventus, un paio di secondi più tardi è in fondo alla rete: Darmian serve Sanchez che deposita in porta.
2022 | MILAN-INTER 0-3
Il derby d'Arabia viene dominato dalla squadra di Inzaghi. Un 3-0 senza storia, con i gol nel primo tempo di Dimarco e Dzeko e la perla nella ripresa di Lautaro Martinez. Un gol con un'esultanza iconica per celebrare un derby da sogno e un trofeo importantissimo.
SUPERCOPPA STORY: RICONOSCI I TITOLARI DI QUESTA PARTITA?
2006 | INTER-ROMA 4-3
MARCATORI: 13' pt Mancini, 25' pt e 34' pt Aquilani, 44' pt e 29' st Vieira, 20' st Crespo, 4' 1°ts Figo
INTER: 1 Toldo; 4 Zanetti, 23 Materazzi, 25 Samuel, 11 Grosso (9' st 13 Maicon); 7 Figo, 14 Vieira, 19 Cambiasso, 5 Stankovic (1' 2°ts 15 Dacourt); 8 Ibrahimovic, 10 Adriano (16' st 18 Crespo).