INTER v VENEZIA QUIZ
INTER-VENEZIA 6-2 - 1998/99 - UNA SFILATA DI CAMPIONI
10 gennaio 1999: un indimenticabile Inter-Venezia. L’Inter vince 6-2 grazie alla tripletta di Zamorano, al gol di Roberto Baggio e alla doppietta di Ronaldo il Fenomeno che domina il gioco mettendo lo zampino in tutti i gol nerazzurri.
NTER (3-4-3): Pagliuca; Colonnese (West dal 17' s.t.), Simic, Galante; Zanetti (Cauet dal 12' s.t.), Winter, Simeone, Milanese; Ronaldo, Zamorano (Pirlo dal 24' s.t.), R. Baggio.
PLAYER CAM | RONALDO vs VENEZIA
FOCUS AVVERSARI: IL VENEZIA
La squadra di Di Francesco: caratteristiche, punti di forza, giocatori da tenere d'occhio
Reduci dalla convincente prova di Empoli, i nerazzurri tornano in campo a ‘San Siro’ tre giorni prima di affrontare, sempre sul terreno del ‘Meazza’, l’Arsenal in Champions League. A far visita ai ragazzi di mister Inzaghi il Venezia di Di Francesco, fresco della seconda vittoria in stagione ottenuta in rimonta per 3-2 contro l’Udinese. Nonostante i soli otto punti in classifica, il Venezia possiede elementi di qualità, crea occasioni nella metà campo avversaria e ha carattere. Questo gli uomini di Di Francesco lo hanno dimostrato proprio quattro giorni fa al ‘Penzo’ quando, sotto per 0-2, hanno messo a segno tre reti, sfruttando l’espulsione dell’Udinese e staccandosi dall’ultimo posto in classifica.
La squadra del tecnico pescarese non ha ancora un’identità precisa dal punto di vista del gioco, ma, specialmente dalla metà campo in avanti, ha un connubio di pedine con esperienza nella categoria, giovani e con qualità, una combinazione adeguata al fine di permettere alla squadra di restare viva, con intensità, nel corso del match. Quella tra Inter e Venezia sarà anche una sfida condita da diversi ex, più precisamente quattro, tutti tra le fila dei veneti: Filip Stankovic, Franco Carboni, Alfred Duncan e Gaetano Oristanio.
UN CENTROCAMPO SPARTIACQUE
In questo avvio di stagione, il lavoro maggiore svolto da Di Francesco per dare un equilibrio sempre più solido alla squadra è stato sul centrocampo. Al fine di aiutare una difesa che nelle prime giornate di campionato è apparsa in difficoltà e di valorizzare un attacco con grande potenziale, il tecnico ha sperimentato e provato, trovando una soluzione che nelle ultime gare ha cominciato a dare i suoi frutti, regalando anche la linfa necessaria sia alle retrovie che all’attacco.
Se sulla carta il Venezia si schiera con una linea a cinque nella metà campo, con Zampano che occupa un posto fisso a destra o sinistra, la combinazione che sembra funzionare di più è quella composta da Nicolussi Caviglia e Duncan nelle zone centrali, con Busio che trasforma a gara in corso il 3-5-2 di Di Francesco in un 3-4-2-1. Un elemento che sta trovando sempre più spazio è anche il 22enne islandese Ellertsson, una mezz’ala equilibratrice in grado di supportare le manovre offensive in modo efficace. Se i piedi e la mente di Nicolussi Caviglia spesso danno vita alle iniziative offensive dei ‘lagunari’, con Duncan che invece svolge compiti di quantità in mezzo al campo, il ruolo più interessante è quello ricoperto dall’americano Gianluca Busio.
Busio è un giocatore chiave per Di Francesco, è dotato di corsa e di buone doti tecniche: in fase di non possesso gli viene richiesto di abbassarsi e di ricoprire la posizione di Duncan, che spesso si abbassa a supporto della difesa, mentre in fase di possesso svolge compiti da trequartista e vero connettivo, insieme ad Oristanio, tra il centrocampo e l’ariete offensivo, Joel Pohjanpalo. Busio è fluido nella progressione palla al piede e molto dotato nel dribbling e nel gioco nello stretto, caratteristiche che gli permettono di essere un pericolo in area di rigore, dove riesce a creare spazi e smistare palloni fino all’ultimo centimetro prima di imbattersi nei difensori.
Oltre al lavoro di Duncan, a supportare la difesa a tre, solitamente composta da Candela, Svodoba e Idzes, ci sono Zampano, schierato a tutta fascia, e Haps, giocatore in grado di giocare sia da quarto in difesa che da quinto, anch’egli a tutta fascia. Se da una parte il Venezia ha segnato di più rispetto alle rivali dirette, dall’altra solo quattro squadre hanno subito più gol in Serie A, un fattore che ha spesso costretto i ‘lagunari’ a dover inseguire e giocare di rincorsa, facendogli perdere un po’ di lucidità in fase di costruzione. Il terzetto difensivo del Venezia è fisico, ma va in difficoltà contro squadre veloci e tecniche nella trequarti avversaria. Il lavoro del centrocampo di Di Francesco resta la chiave assoluta al fine di far funzionare tutta la squadra
UN VICHINGO IN ATTACCO
Capitano e punta di diamante della squadra veneta è il finlandese Joel Pohjanpalo, lo scorso anno capocannoniere della Serie B con 22 gol. Pohjanpalo è il leader della squadra, un trascinatore vero con una presenza imponente in area di rigore: l’attaccante finlandese è forte fisicamente, molto bravo nel regalare tempo alla squadra difendendo il pallone e giocando di sponda ed è molto istintivo in area di rigore, dove fa valere il suo fisico.
Pohjanpalo è un numero nove tradizionale che giova dall’avere un fantasista come Gaetano Oristanio che circola e agisce nelle sue zone di campo, cercando di rifinire l’ultimo pallone per il suo capitano. Oristanio è dotato tecnicamente ed è un pericolo significativo per le squadre avversarie, vista la sua efficacia sia nel puntare la linea di fondo che nel rientrare e giocare centralmente. Il punto di riferimento rimane sempre lo stesso, Pohjanpalo, che in questa stagione è andato a segno quattro volte, come Lautaro Martinez, Lukaku, Kean e Lookman, tra gli altri.
La responsabilità sulle sue spalle è significativa, lo scorso anno ha trascinato la squadra alla promozione in Serie A a suon di gol, quest’anno la salvezza dei ‘lagunari’ e la capacità di restare vivi all’interno delle partite dipenderà ancora una volta dalla sua lucidità sotto porta. Un attaccante dagli istinti ‘barbari’, molto naturali, è la figura di riferimento in campo, fattore che si può notare anche da come in fase di ripartenza e di impostazione del gioco gli occhi dei giocatori del Venezia vadano immediatamente a cercare la figura del numero venti. Il Venezia si veste da avversario insidioso in grado di segnare con facilità e nei momenti più inaspettati, potendo puntare su un livello tecnico e qualitativo decisamente importante per una squadra neopromossa.
INTER - VENEZIA: PARTITA SPECIALE INTER CLUB
Torna il match dedicato agli Inter Club con una serie di iniziative speciali per celebrare la costante crescita del Centro Coordinamento.
La stagione 2024/25 degli Inter Club preannuncia ancora una volta numeri straordinari, proiettati a superare il record storico della scorsa annata, con un’altissima percentuale di rinnovi e con un’espansione sempre più globale. Il carattere internazionale del progetto è certificato da ben nove nuovi Inter Club già aperti all’estero che si aggiungono agli oltre 1050 sparsi in tutti e 5 i continenti.
Come da tradizione, per consolidare ancora di più il legame tra i soci e il Club, torna la partita speciale: in occasione della sfida contro il Venezia i soci saranno protagonisti di numerose attività.
San Siro aprirà loro le porte per un walk-about dello stadio per tutti gli iscritti presenti che avranno la possibilità di portarsi a casa uno scatto con la Coppa del ventesimo Scudetto. Spazio poi ad una serie di attivazioni organizzate dal pre al post partita che permetteranno ad alcuni soci di vivere la sfida da un punto esclusivo.
LE PILLOLE DELLA SETTIMANA
TRE NERAZZURRI AL PALONE D'ORO
LA VITTORIA PER 3-0 CONTRO L'EMPOLI
LA PRIMA DOPPIETTA DI FRATTESI
L'ESORDIO DI PALACIOS
LAUTARO VINCE IL GOLDEN FOOT
VERSO INTER-VENEZIA
CHIARA ROBUSTELLINI
Forza, tecnica e una determinazione che le ha permesso di colorare di nerazzurro la sua carriera. Abbiamo incontrato Chiara Robustellini, difensore classe 2003, per farci raccontare la sua passione per il calcio e i momenti più emozionanti del suo percorso.
«L’Inter oggi per me significa famiglia, è dove sono cresciuta sia come calciatrice che come persona. Lavoro per dare sempre il 100%, per essere un punto di riferimento anche per le mie compagne. Per me il calcio è passione, perseveranza, divertimento. Il momento più felice? L’esordio nel derby, un momento che non dimenticherò mai».