Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante...

Concreto, determinato, appassionato. La storia di Carlos Augusto traccia il profilo del giocatore che vediamo in campo oggi, con alla base tanto duro lavoro e un obiettivo sempre davanti.

«Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile».

I primi passi a Campinas, vicino a San Paolo dove Carlos Augusto è nato, poi le giovanili nel Corinthians e l’approdo in Prima Squadra:

«Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia».

Il 2020 segna l’arrivo in Italia, prima al Monza, poi all’Inter:

«L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi Campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili».

2019

È l’anno del mio esordio in Prima Squadra, quando il mio sogno è diventato realtà e ho capito che sarei potuto arrivare in un grande Club, dove mi trovo ora.

2020

Quest’anno mi ha fatto maturare tanto, sono arrivato in Italia, c’era il COVID ed ero da solo, non è stato facile ma mi ha aiutato tanto a crescere come persona e calciatore.

09/11/92

La data di nascita di mia sorella, lei è come una seconda mamma per me, le devo tanto perché è sempre stata al mio fianco e per me è importantissima

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LUCIANO LIGABUE

Idolo di generazioni che sono cresciute insieme alla sua musica, Luciano Ligabue ha da poco regalato al pubblico “Dedicato a noi”, il nuovo album che è un concentrato di pensieri e note capaci di far emozionare, divertire e riflettere. Lo abbiamo incontrato in Inter HQ per due chiacchiere tra alcune delle sue passioni: musica e Inter.

«Il tour per me è sempre il massimo della vita, è la mia vera vacanza. Ogni sera facciamo una scaletta diversa per permettere a chi viene di assistere a uno spettacolo unico. Il nuovo album è molto presente, ci tengo molto, per me è quello della ripartenza, è successivo alla pandemia con tanti pensieri su come siamo messi in questo momento».

Note, musica ed emozioni...come è nata quella per i colori nerazzurri?

«L’Inter è una passione fortissima e le passioni è impossibile spiegarle, sono un qualcosa che ti appartiene fin da bambino. È da tanto tempo che sono interista, ne ho viste tante e ancora oggi devo cercare di dominare un po’ le emozioni. Sento che devo dare sempre il mio contributo, non so bene come...»

Ti piace questa Inter? C'è qualcuno che ti ha stupito in particolare?

«Quest’anno la sensazione è che ci sia qualcosa di profondamente sano nella squadra e credo che sia molto merito di Inzaghi ma anche del gruppo dirigenti. Calhanoglu mi piace, è molto tecnico, il centrocampo dell’Inter è pazzesco, sono convinto che sia il migliore della Serie A. Sono rimasto sorpreso dalla continuità di Acerbi e vedere il livello a cui è tornato de Vrij rassicura molto per quello che riguarda i centrali. Darmian ha un’intelligenza calcistica incredibile, poi come si fa a non avere un debole per Lautaro? I protagonisti sono tanti, per esempio Thuram quando c’è il pallone dalle sue parti fa sempre cose belle da vedere ma anche pratiche. Dimarco è di Milano, ha fatto tutta la trafila all’Inter, è tifoso e gioca come gioca, quindi cosa si può volere di più? Sommer sta facendo un signor campionato, Bastoni è un grandissimo, Mkhitaryan ha fatto vedere cose straordinarie...potrei andare avanti perché ho sempre paura di tralasciare qualcuno»

Il giocatore che ha lasciato il segno?

«Ricordo una botta enorme quando arrivò Rummenigge, mi fece così tanto sognare il suo arrivo che per molto tempo Kalle era la mia password. Poi come fai a non dire Ronaldo?»

San Siro è un'emozione
unica al mondo.
Inter - Real Sociedad ti aspetta!

INTER-UDINESE STORY: RICONOSCI I TITOLARI DI QUESTA PARTITA?

2004/05 | INTER-UDINESE 3-1

Marcatori: 8' e 11' Adriano, 50' Mauri, 57' Vieri

Inter: 12 Fontana, 13 Zè Maria (65' 8 Davids), 3 Burdisso, 23 Materazzi, 16 Favalli (77' 2 Cordoba); 7 Van der Meyde (51' 4 J.Zanetti), 19 Cambiasso, 6 C. Zanetti, 14 Veron; 10 Adriano, 32 Vieri

PARTITA SPECIALE INTER CLUB

I numeri dei soci Inter Club sono lievitati ulteriormente nella stagione 2023/2024, superando il record della scorsa stagione di 154mila iscritti.

La Partita Speciale Inter-Udinese sarà l'occasione per festeggiare questo traguardo che dimostra ancora una volta la forza della community nerazzurra a livello internazionale.

Per celebrare il successo del progetto nerazzurro, sono in programma numerose attività riservate ai i soci: dall'apertura in esclusiva di San Siro e la possibilità di un walk-about dello stadio per tutti gli iscritti presenti, alla visione da vicino del riscaldamento. La Prima Squadra nerazzurra scatterà inoltre la tradizionale foto prepartita con un pannello dedicato alla Partita Speciale.

I soci junior avranno poi la possibilità di sedersi nel prepartita nel pullman della prima squadra per una foto ricordo di una giornata all'insegna della passione interista.

Presente in 77 paesi, su cinque diversi continenti, oggi l’Inter conta circa 1000 Inter Club nel mondo, di cui 80 nuovi nati in questa stagione. Una crescita di grande valore, non solamente a livello numerico: il progetto Inter Club ha infatti assunto negli ultimi anni una connotazione sempre più internazionale.

Ha da poco tagliato il traguardo delle 100 presenze con la maglia dell'Inter tra Serie A e Coppa Italia: abbiamo incontrato Beatrice Merlo per parlare del suo calcio e delle sue passioni.

«La prima partita in Serie A è stata indimenticabile, un insieme di sensazioni, dalla consapevolezza di avercela fatta a tutte le emozioni di essere lì. L’Inter per me è casa, sono qui da tanti anni, sto bene e sono felice...è grazie all’Inter che sono quella che sono».

CHE TIPO DI GIOCATRICE SEI?

«Sono la classica calciatrice che durante allenamento e partite si fa sentire ma solo per aiutare e spronare, sono una ragazza tosta che odia perdere. Arrivo da una famiglia in cui tutti hanno toccato il pallone con i piedi, la mia passione nasce da lì, poi volevo seguire ovunque mio fratello e vedere giocare lui mi ha ispirato».

COSA RAPPRESENTA PER TE IL CALCIO? 

«Felicità, svago e sfogo. Quando sono in campo metto da parte i miei problemi o li trasformo in rabbia agonistica e voglia di dimostrare quanto valgo, sono molto impulsiva ma imparo molto dagli errori e il mio obiettivo è crescere e fare il bene della squadra».

MATCHDAY PROGRAMME N.10

9/12/2023

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