Seconda stagione all’Inter per Carlos Augusto, che nella sua prima annata nerazzurra ha mostrato qualità e sostanza in linea con una carriera spinta da tanta forza di volontà e determinazione: dal Settore Giovanile del Corinthians alla Prima Squadra fino al suo arrivo in Italia con l’esperienza al Monza prima dell’arrivo all’Inter.

«La determinazione è ciò che più mi ha aiutato in carriera, ogni giorno fin da quando sono piccolo mi alleno per migliorare. Calcisticamente sono cresciuto nel Corinthians e a 13 anni ho visto il Club vincere la Libertadores e ho capito quanto è bello il calcio e quanto è bello vincere».

Sacrificio e volontà come solide basi per arrivare lontano e vincere i primi trofei:

«La scorsa stagione sono cresciuto molto, devo ringraziare il Club, lo staff e i compagni. Ora voglio aumentare i miei numeri e aiutare ancora di più la squadra: siamo l’Inter ed è giusto puntare sempre più in alto. Il gruppo è straordinario con tanta voglia di vincere, abbiamo visto quanto è bello fare sorridere i tifosi e vogliamo continuare a farlo».

Seconda stagione all’Inter per Carlos Augusto, che nella sua prima annata nerazzurra ha mostrato qualità e sostanza in linea con una carriera spinta da tanta forza di volontà e determinazione: dal Settore Giovanile del Corinthians alla Prima Squadra fino al suo arrivo in Italia con l’esperienza al Monza prima dell’arrivo all’Inter.

«La determinazione è ciò che più mi ha aiutato in carriera, ogni giorno fin da quando sono piccolo mi alleno per migliorare. Calcisticamente sono cresciuto nel Corinthians e a 13 anni ho visto il Club vincere la Libertadores e ho capito quanto è bello il calcio e quanto è bello vincere».

Sacrificio e volontà come solide basi per arrivare lontano e vincere i primi trofei:

«La scorsa stagione sono cresciuto molto, devo ringraziare il Club, lo staff e i compagni. Ora voglio aumentare i miei numeri e aiutare ancora di più la squadra: siamo l’Inter ed è giusto puntare sempre più in alto. Il gruppo è straordinario con tanta voglia di vincere, abbiamo visto quanto è bello fare sorridere i tifosi e vogliamo continuare a farlo».

Cosa ti ha fatto appassionare al calcio?

«Quando guardavo le partite da bambino mi incantavo. Diventare un calciatore professionista è stato un sogno che ho conquistato con tanta determinazione e fatica. Quando ho giocato la mia prima sfida come professionista al Corinthians avevo 19 anni, finita la partita l’ho rivista e in quel momento ho pensato quanto fosse bello giocare a calcio, è stato un giorno che mi ha dato tanta carica».

Se pensi alla passione per questo sport, chi ti viene in mente?

«Sicuramente mio padre, per la determinazione che ha avuto. È sempre stato al mio fianco, mi ricordo le domeniche in cui si alzava alle sei del mattino per accompagnarmi al campo, gli devo tanto...»

Cosa ti ha fatto appassionare al calcio?

«Quando guardavo le partite da bambino mi incantavo. Diventare un calciatore professionista è stato un sogno che ho conquistato con tanta determinazione e fatica. Quando ho giocato la mia prima sfida come professionista al Corinthians avevo 19 anni, finita la partita l’ho rivista e in quel momento ho pensato quanto fosse bello giocare a calcio, è stato un giorno che mi ha dato tanta carica».

Se pensi alla passione per questo sport, chi ti viene in mente?

«Sicuramente mio padre, per la determinazione che ha avuto. È sempre stato al mio fianco, mi ricordo le domeniche in cui si alzava alle sei del mattino per accompagnarmi al campo, gli devo tanto...»

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L’ARRIVO ALL’INTER

Il giorno della presentazione ero un po’ ansioso ma mi dava tranquillità il fatto che mi sentivo pronto per arrivare in un grande Club. È stato un nuovo punto di partenza per fissare nuovi obiettivi.

LA CHIAMATA IN NAZIONALE

Indossare la maglia della Seleção, è un po’ il sogno di ogni bambino brasiliano. Ero qui in ritiro quando mi hanno chiamato ed ero troppo contento ma anche orgoglioso perché sapevo che era il frutto del mio lavoro. È un traguardo che permette di rappresentare tutti i tifosi e i bambini del proprio paese ed è la cosa più bella del mondo.

LA SECONDA STELLA

È stato il giorno più bello della mia vita, un obiettivo che è arrivato dopo dieci mesi di duro lavoro, di allenamenti quotidiani e poi ci siamo goduti una festa magnifica. Il momento più bello? Dall’inizio della stagione ho pensato che con quel gruppo avremmo potuto vincere.

L’ARRIVO ALL’INTER

Il giorno della presentazione ero un po’ ansioso ma mi dava tranquillità il fatto che mi sentivo pronto per arrivare in un grande Club. È stato un nuovo punto di partenza per fissare nuovi obiettivi.

LA CHIAMATA IN NAZIONALE

Indossare la maglia della Seleção, è un po’ il sogno di ogni bambino brasiliano. Ero qui in ritiro quando mi hanno chiamato ed ero troppo contento ma anche orgoglioso perché sapevo che era il frutto del mio lavoro. È un traguardo che permette di rappresentare tutti i tifosi e i bambini del proprio paese ed è la cosa più bella del mondo.

LA SECONDA STELLA

È stato il giorno più bello della mia vita, un obiettivo che è arrivato dopo dieci mesi di duro lavoro, di allenamenti quotidiani e poi ci siamo goduti una festa magnifica. Il momento più bello? Dall’inizio della stagione ho pensato che con quel gruppo avremmo potuto vincere.

INTER v TORINO QUIZ

LA FIRMA DI CALHANOGLU

Il 2-0 al Torino del 28 aprile 2024 ha la doppia firma di Hakan Calhanoglu. Dopo la prima rete dal dischetto, arriva il sigillo finale al 56' dopo una bellissima azione nerazzurra nata dal recupero di Barella e chiusa nell'area granata con l'assist di Mkhitaryan per il centrocampista turco che fa partire un sinistro in diagonale perfetto.

INTER-TORINO 2006/07: LA FORMAZIONE

L'Inter vince 3-0 contro il Torino nella 38^ e ultima giornata della Serie A Tim 2006-2007 e conclude il campionato con 97 punti conquistati, record assoluto per i grandi campionati d'Europa.

INTER-TORINO 3-0

MARCATORI: 12' pt Materazzi rig., 15' st Maicon, 22' st Figo rig.

INTER: 1 Toldo; 13 Maicon, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 6 Maxwell (1' st 20 Recoba); 5 Stankovic, 19 Cambiasso, 4 Zanetti; 7 Figo (29' st 21 Solari); 91 Mariano Gonzalez (34' st 99 Choutos); 18 Crespo.

AMARCORD: IVAN ZAMORANO

Arrivato dal Real Madrid nel 1996, Ivan Zamorano ha vestito la maglia nerazzurra per cinque stagioni nelle quali ha travolto il pubblico interista con i suoi gol, la sua grinta e la sua passione. L’abbiamo incontrato per farci raccontare la sua Inter:

La mia Inter era una squadra con un grande cuore, aveva un’anima sudamericana con allegria e grinta e per questo forse è arrivata così tanto nel cuore dei tifosi. E poi era l’Inter di Ronaldo, Vieri, Zanetti, Simeone, Zé Elias, Winter... tutti caratteri forti, con tanta determinazione...quella che ci ha portati per esempio ad alzare la Coppa Uefa del 1998.

Dall’Inter di inizio millennio a quella di oggi...

Questa Inter mi piace molto, è una squadra molto unita con tanto entusiasmo e cuore e lo ha dimostrato l’anno scorso con la vittoria dello Scudetto. Inzaghi arriva perfettamente nel cuore e nella testa dei giocatori, c'è una bella connessione tra di loro. Mi piacciono molti calciatori, però da attaccante non posso non dire che Lautaro e Thuram sono una coppia incredibile.

ELISA BARTOLI

Ascoltando Elisa Bartoli che parla della sua passione per il pallone non si fatica a immergersi nel suo mondo, a vederla bambina con il sorriso pieno e gli occhi illuminati su un campo da calcio e poi più grande a intraprendere la sua carriera con forza e determinazione:

«Ho sempre giocato per amore e per passione, ogni cosa della mia vita gravitava intorno al calcio che poi è diventato il mio mondo, mi sento molto fortunata. In campo mi sono sempre sentita libera di esprimermi al 100%, il calcio mi ha aiutata a condividere, a comunicare, a stare bene con gli altri e ad essere me stessa».

Il calcio al centro di tutto, in una carriera che confermato la sua forza e forgiato il suo carattere e il suo modo di giocare facendola diventare un terzino di grande esperienza ed affidabilità:

«Devo ringraziare l’Inter perché, dopo un anno difficile ha creduto fortemente in me dimostrandomi affetto e fiducia. Nella mia carriera ho sempre fatto diventare i miei valori il mio punto di forza: la voglia di non arrendermi mai, il coraggio, il cuore e la passione. Ho sempre lavorato tanto e mi sento una guerriera perché nessuno mi ha mai regalato nulla, sono andata avanti grazie alla mia testardaggine e determinazione».

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