

Josep Martinez ha avuto chiaro fin da subito il suo destino: il pallone sarebbe stato il suo compagno di viaggio, il campo da calcio il suo mondo. L’infanzia trascorsa buttandosi a terra per recuperare ogni pallone seguita da tanto duro lavoro, allenamenti, sacrifici e soddisfazioni. Il suo approccio meticoloso e la sua grande passione per il calcio gli hanno permesso di farsi strada e di mostrare sul campo il suo talento.
«Il calcio mi ha insegnato a mettere in pratica quello che so fare, senza avere mai paura».
«Ho deciso di giocare in porta da subito, vedevo mio papà che giocava, ho cominciato a guardare le partite e da lì ho sempre avuto una palla tra i piedi o nelle mani, mi buttavo sempre a terra. Dai quattro, cinque anni, sono andato nella squadra della mia città, ero il più piccolo di tutti e ricordo che per questo non potevo fare le partite ma solo allenarmi e lì ho capito che il mio destino sarebbe stato tra i pali. Ripensando oggi a quello che ho fatto sono orgoglioso e contento. Oggi mi sento un portiere coraggioso, cerco sempre di provare le cose che mi chiedono e di avere quella spinta che mi aiuta a migliorare. Cerco di concentrarmi il più possibile per essere pronto su tutte le palle che arrivano».



Josep Martinez ha avuto chiaro fin da subito il suo destino: il pallone sarebbe stato il suo compagno di viaggio, il campo da calcio il suo mondo. L’infanzia trascorsa buttandosi a terra per recuperare ogni pallone seguita da tanto duro lavoro, allenamenti, sacrifici e soddisfazioni. Il suo approccio meticoloso e la sua grande passione per il calcio gli hanno permesso di farsi strada e di mostrare sul campo il suo talento.
«Il calcio mi ha insegnato a mettere in pratica quello che so fare, senza avere mai paura».
«Ho deciso di giocare in porta da subito, vedevo mio papà che giocava, ho cominciato a guardare le partite e da lì ho sempre avuto una palla tra i piedi o nelle mani, mi buttavo sempre a terra. Dai quattro, cinque anni, sono andato nella squadra della mia città, ero il più piccolo di tutti e ricordo che per questo non potevo fare le partite ma solo allenarmi e lì ho capito che il mio destino sarebbe stato tra i pali. Ripensando oggi a quello che ho fatto sono orgoglioso e contento. Oggi mi sento un portiere coraggioso, cerco sempre di provare le cose che mi chiedono e di avere quella spinta che mi aiuta a migliorare. Cerco di concentrarmi il più possibile per essere pronto su tutte le palle che arrivano».



Come è nata la passione per il calcio?
«Ho sentito da subito che il calcio poteva essere una forma per crescere, per coltivare valori come lo spirito di sacrificio, la resilienza e la spinta a crescere costantemente: sono caratteristiche che ho mantenuto nella vita e che mi hanno permesso di diventare l’uomo e il giocatore che sono oggi. In più c’è sempre il pensiero rivolto ai compagni, il dare sempre tutto per il bene della squadra. Il calcio è stato il mio sport da sempre, gioco, l’ho sempre seguito anche il TV: il mio sogno sarebbe vincere con la Spagna e con l’Inter. Ho iniziato a giocare per vivere questi momenti».

Come è nata la passione per il calcio?
«Ho sentito da subito che il calcio poteva essere una forma per crescere, per coltivare valori come lo spirito di sacrificio, la resilienza e la spinta a crescere costantemente: sono caratteristiche che ho mantenuto nella vita e che mi hanno permesso di diventare l’uomo e il giocatore che sono oggi. In più c’è sempre il pensiero rivolto ai compagni, il dare sempre tutto per il bene della squadra. Il calcio è stato il mio sport da sempre, gioco, l’ho sempre seguito anche il TV: il mio sogno sarebbe vincere con la Spagna e con l’Inter. Ho iniziato a giocare per vivere questi momenti».
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INTER v MONZA
QUIZ
INTER-MONZA 2-1 - 1990/1991
Alle 20.45 si gioca la sfida numero 13 tra Inter e Monza: gli ultimi 5 incontri (2V, 2N, 1P) sono di Serie A, compreso il pareggio per 1-1 all’andata, i precedenti 7 si sono giocati tutti in Coppa Italia - i nerazzurri hanno ottenuto 5 vittorie e un pareggio. L'ultimo di questi risale alla stagione 1990/91, quando le due squadre si affrontarono in un doppio confronto valido per il secondo turno della Coppa Italia. Curiosamente entrambe le sfide vennero giocate all'allora stadio "Brianteo" di Monza: all'andata i nerazzurri vinsero 1-0 grazie a un rigore di Brehme, mentre al ritorno l'Inter ottenne un successo per 2-1 firmato dalle reti di Battistini e Berti. Per il Monza andò a segno un giovane Luigi Di Biagio. Questa la formazione:
INTER-MONZA 2-1
Marcatori: 34' Battistini (I), 52' Berti (I), 65' Di Biagio (M)
Inter: 1 Zenga; 2 Bergomi, 5 Ferri, 6 Battistini, 3 Brehme; 7 Stringara, 4 Berti, 10 Matthäus, 8 Pizzi; 11 Serena, 9 Klinsmann





LA FIRMA CON L’INTER:
"Un momento bellissimo, che non dimenticherò: l’opportunità più grande della mia vita".
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LA NAZIONALE
"Questa foto è dell’esordio in U21, è stato un momento incredibile, poter rappresentare il proprio paese è un onore per ogni calciatore".
IL BARCELLONA:
"Uno dei momenti più importanti della mia carriera è stato quando sono arrivato al Barcellona, lì è cambiato tutto".
LA FIRMA CON L’INTER:
"Un momento bellissimo, che non dimenticherò: l’opportunità più grande della mia vita".
LA NAZIONALE
"Questa foto è dell’esordio in U21, è stato un momento incredibile, poter rappresentare il proprio paese è un onore per ogni calciatore".
IL BARCELLONA:
"Uno dei momenti più importanti della mia carriera è stato quando sono arrivato al Barcellona, lì è cambiato tutto".





SOFIE JUNGE PEDERSEN
Il match della formazione di Inzaghi contro il Monza coincide con la vigilia dell’esordio dell’Inter Women nella Poule Scudetto. In vista della sfida in casa della Roma, abbiamo incontrato Sofie Junge Pedersen, centrocampista di sostanza ed esperienza che ci ha raccontato il momento della squadra e la sua filosofia di calcio:
«Affrontiamo ogni partita come una finale, come un match fondamentale da giocare e porteremo questo atteggiamento anche nella Poule Scudetto. Siamo un gruppo forte, c’è una buona atmosfera, ci rispettiamo e facciamo tesoro delle nostre diversità. Abbiamo fatto un buon cammino nella fase campionato, abbiamo avuto rispetto per tutte le squadre affrontate e siamo state costanti dando sempre tutto in campo. Cosa dovremo mettere in campo ora? Sarà importante rimanere unite: ci saranno momenti difficili e sarà fondamentale sostenerci e aiutarci a vicenda».
Cosa significa il calcio per te?
«Tantissimo, non ricordo la mia vita senza. Mi piace semplicemente il gioco e avere un obiettivo per cui lottare, sfidare me stessa e gli altri e condividere queste sensazioni con la squadra. Il mio obiettivo è dare tutto per aiutare le mie compagne».
Sei una calciatrice molto attenta ai valori dentro e fuori dal campo: c’è un messaggio che vorresti dare?
«Il clima e i diritti umani sono cose per cui è molto importante lottare, il calcio ha un grande potere e può essere uno strumento incredibile per portare valori e creare cambiamenti positivi».
