Classe, determinazione e fame di vittoria. Benjamin Pavard si è fatto strada inseguendo un sogno coltivato fin da bambino: diventare un calciatore professionista, distinguersi e vincere. La sua capacità di vedere e costruire gioco insieme alle sue doti tecniche lo hanno reso da subito un punto di riferimento nella rosa di Simone Inzaghi, come testimonia il suo percorso in nerazzurro arricchito da due trofei, 50 presenze e prestazioni di livello.

"Penso che l'Inter sia un grande club e noi andiamo in campo per alzare sempre di più il livello. È per questo che sono qui. Abbiamo una grande squadra, ottimi giocatori e voglia di vincere, noi e i tifosi che ci sostengono in ogni momento, in ogni partita, in casa e in trasferta. Ho sempre giocato a calcio per vincere, per essere fiero di me e per rendere orgogliose di me le persone che mi stanno vicino".

Classe, determinazione e fame di vittoria. Benjamin Pavard si è fatto strada inseguendo un sogno coltivato fin da bambino: diventare un calciatore professionista, distinguersi e vincere. La sua capacità di vedere e costruire gioco insieme alle sue doti tecniche lo hanno reso da subito un punto di riferimento nella rosa di Simone Inzaghi, come testimonia il suo percorso in nerazzurro arricchito da due trofei, 50 presenze e prestazioni di livello.

"Penso che l'Inter sia un grande club e noi andiamo in campo per alzare sempre di più il livello. È per questo che sono qui. Abbiamo una grande squadra, ottimi giocatori e voglia di vincere, noi e i tifosi che ci sostengono in ogni momento, in ogni partita, in casa e in trasferta. Ho sempre giocato a calcio per vincere, per essere fiero di me e per rendere orgogliose di me le persone che mi stanno vicino".

Cosa ti ha portato ad amare il calcio?

«Per me il calcio è condivisione. È regalare emozioni, festeggiare insieme ai tifosi, è per questo che gioco a calcio da quando sono bambino. Papà giocava a calcio e andavo sempre a vedere le sue partite, è stato anche il mio allenatore da piccolo, la mia passione nasce da lì».

Cosa ti ha portato ad amare il calcio?

«Per me il calcio è condivisione. È regalare emozioni, festeggiare insieme ai tifosi, è per questo che gioco a calcio da quando sono bambino. Papà giocava a calcio e andavo sempre a vedere le sue partite, è stato anche il mio allenatore da piccolo, la mia passione nasce da lì».

L'ARRIVO ALL'INTER

"È stato un momento emozionante, volevo venire in questo Club per conoscere i tifosi, per vincere dei trofei.  Ho scelto il video di presentazione perché mi è piaciuto molto e mi ha fatto molto piacere vederlo all'arrivo".

LO SCUDETTO

"La vittoria dello scudetto con l'Inter è stato un momento importante per me, per il Club e per i tifosi. È un traguardo importante per tutti".

IL MONDIALE

Vincere un mondiale è un sogno d'infanzia. Ricordo quando ho abbracciato i miei genitori in lacrime, mi ha emozionato molto. Sono andato via di casa molto giovane, sono figlio unico e non è stato facile. Quello che faccio è una bella soddisfazione per loro, ed è merito loro se oggi sono qui.

L'ARRIVO ALL'INTER

"È stato un momento emozionante, volevo venire in questo Club per conoscere i tifosi, per vincere dei trofei.  Ho scelto il video di presentazione perché mi è piaciuto molto e mi ha fatto molto piacere vederlo all'arrivo".

LO SCUDETTO

"La vittoria dello scudetto con l'Inter è stato un momento importante per me, per il Club e per i tifosi. È un traguardo importante per tutti".

IL MONDIALE

Vincere un mondiale è un sogno d'infanzia. Ricordo quando ho abbracciato i miei genitori in lacrime, mi ha emozionato molto. Sono andato via di casa molto giovane, sono figlio unico e non è stato facile. Quello che faccio è una bella soddisfazione per loro, ed è merito loro se oggi sono qui.

QUIZ | INTER VS MONACO

INTER-MONACO 3-1 (1996/1997)

Nel 1996/1997 Inter e Monaco si incrociano nella semifinale della Coppa Uefa. L'andata a San Siro, con i nerazzurri che spingono forte e trovano tre gol nel primo tempo: una doppietta di Maurizio Ganz e il gol di Ivan Zamorano scavano un solco importante, arginato nella ripresa dalla rete del centravanti nigeriano Ikpeba, per il 3-1 finale. Il ritorno vede l'Inter soffrire e lottare: vince il Monaco 1-0 con il gol di Ikpeba e i nerazzurri conquistano un passaggio del turno per la doppia finale di Coppa Uefa con lo Schalke 04.

LA FORMAZIONE:
Inter: Pagliuca; Bergomi, Paganin, Fresi, Pistone; Ince, Sforza, Zanetti; Djorkaeff; Ganz, Zamorano.

IVANA ANDRÉS SANZ

Radici salde e ali ambiziose. Ivana Andrés Sanz si è fatta strada con lavoro, sacrificio e tenacia per diventare una calciatrice carismatica e vincente:

«I titoli sono importanti ma nella mia carriera credo che sia stato fondamentale il lavoro, le persone che ho incontrato, tutte le partite che ho giocato, gli allenamenti e i valori che mi ha trasmesso il calcio».

La tua miglior abilità in campo?

«Credo sia dare sempre tutta me stessa per la squadra, poi l’uno contro l’uno, il senso della posizione e il mio carattere. Credo che la passione per il calcio sia qualcosa di innato, mi è sempre piaciuto giocare, divertirmi, imparare da ogni allenamento. Per me il calcio è tutto, è una parte molto importante della mia vita. Lavoro ogni giorno per migliorami, mi pongo obiettivi a corto-medio termine per lavorarci duramente e tirare fuori il meglio di me».

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