La storia di Mehdi Taremi racconta quanto è profondo il suo legame con il calcio. Il padre calciatore, la tecnica e la personalità per puntare in alto, il destino segnato dai suoi idoli. Prima Ali Daei, leggendario attaccante da 108 gol con la Nazionale iraniana che nel 2014 lo chiama nel Persepolis dove la sua carriera decolla e, dieci anni dopo, nel 2024, l’arrivo in nerazzurro, proprio la squadra di un altro calciatore ammirato fin da bambino: il Fenomeno Ronaldo.

"Mi sono innamorato del calcio già da bambino: fare gol, assist, vincere le partite mi ha sempre trasmesso un’emozione speciale. Tutti i giorni si impara una lezione, bisogna impegnarsi sempre se si vuole diventare atleti professionisti. Io cerco sempre di essere positivo, faccio tesoro delle critiche e sfrutto ogni allenamento e ogni partita per migliorarmi. Lo spogliatoio è fondamentale per me, i compagni diventano come una famiglia in cui ci si aiuta l’uno altro. Condividiamo le stesse gioie e gli stessi dolori e scendiamo in campo per raggiungere lo stesso obiettivo".

La storia di Mehdi Taremi racconta quanto è profondo il suo legame con il calcio. Il padre calciatore, la tecnica e la personalità per puntare in alto, il destino segnato dai suoi idoli. Prima Ali Daei, leggendario attaccante da 108 gol con la Nazionale iraniana che nel 2014 lo chiama nel Persepolis dove la sua carriera decolla e, dieci anni dopo, nel 2024, l’arrivo in nerazzurro, proprio la squadra di un altro calciatore ammirato fin da bambino: il Fenomeno Ronaldo.

"Mi sono innamorato del calcio già da bambino: fare gol, assist, vincere le partite mi ha sempre trasmesso un’emozione speciale. Tutti i giorni si impara una lezione, bisogna impegnarsi sempre se si vuole diventare atleti professionisti. Io cerco sempre di essere positivo, faccio tesoro delle critiche e sfrutto ogni allenamento e ogni partita per migliorarmi. Lo spogliatoio è fondamentale per me, i compagni diventano come una famiglia in cui ci si aiuta l’uno altro. Condividiamo le stesse gioie e gli stessi dolori e scendiamo in campo per raggiungere lo stesso obiettivo".

Chi ti ha trasmesso la passione per il calcio?

«Mio padre giocava a calcio, è lui che mi ha trasmesso la passione per questo sport, ogni giorno passato in campo con lui mi è servito per imparare qualcosa. Mi piacciono le sfide, gioco sempre per vincere, qualsiasi partita sia. Tutto sta in che cosa la parola ‘vincere’ rappresenta per me».

COMPLEANNO NERAZZURRO

"Nella mia prima settimana qui ho festeggiato il compleanno e ho segnato due gol in amichevole. Davvero fantastico per me. È stato l’avverarsi di un sogno e l’inizio di qualcosa di bello".

I TROFEI CON IL PORTO

Anche questa foto rappresenta un bellissimo ricordo, un momento molto emozionante.

COMPLEANNO NERAZZURRO

"Nella mia prima settimana qui ho festeggiato il compleanno e ho segnato due gol in amichevole. Davvero fantastico per me. È stato l’avverarsi di un sogno e l’inizio di qualcosa di bello".

I TROFEI CON IL PORTO

Anche questa foto rappresenta un bellissimo ricordo, un momento molto emozionante.

FOCUS AVVERSARI: IL LIPSIA

La squadra di Marco Rose: caratteristiche, punti di forza, giocatori da tenere d'occhio

Al ‘Meazza’ arriva un Lipsia ancora alla ricerca di punti in Champions League, in un percorso che li ha visti affrontare Atletico Madrid, Juventus, Liverpool e Celtic, collezionando quattro gol fatti e nove subiti. Nonostante la classifica della squadra tedesca reciti zero punti, il Lipsia è un avversario estremamente ostico che può contare su un’ottima combinazione di esperienza nella competizione e giovani talenti di livello assoluto. Quella allenata da Marco Rose è una squadra molto dinamica, che lancia il pallone e costringe gli avversari a rincorrere, nel tentativo di arginare gli strappi letali di un trio offensivo stellare, composto da Antonio Nusa, Loïs Openda e Benjamin Sesko. Il Lipsia è una squadra impulsiva, che fa molto affidamento al talento dei singoli e che ha tutte le carte in regola per forzare gli avversari ad una partita di inseguimenti continui, con punteggi alti e difese allungate.

ATTACCO DA CAPOGIRO

Marco Rose chiede alla sua squadra di impostare il gioco dal basso, di tenere la palla e aspettare il momento giusto per verticalizzare, per lanciare lungo e attivare la corsa delle sue frecce, Antonio Nusa, Loïs Openda e Benjamin Sesko. La squadra tedesca, con Xavi Simons ai box per infortunio, giocatore che agisce sia da numero dieci che da playmaker, gioca con un assetto più simile al 4-4-2, che nel corso della partita prende anche la forma di un 3-4-2-1. Il posizionamento in campo del Lipsia è molto fluido, Rose schiera giocatori dinamici, che si scambiano di posizione a partita in corso e lasciano pochi di riferimento.

Sulle corsie esterne agiscono Antonio Nusa e Loïs Openda: Nusa, arrivato in estate dal Club Brugge, si sta rivelando una pedina imprescindibile per il tecnico tedesco. L’esterno norvegese è una macchina da uno contro uno e appena riceve il pallone, punta in velocità l’avversario: Nusa è un vero e proprio creatore di gioco, è dotato di ottima visione ed è un pericolo costante sulla corsia di sinistra, dalla quale fa partire cross precisi e palloni tagliati che mettono in difficoltà le difese. Nusa ha lunghe leve e ottime doti nelle conclusioni dalla distanza, dall’altra parte del campo invece Openda ha il baricentro basso e potenza nei duelli. Se a sinistra il norvegese è un vero e proprio creatore di gioco, a destra Openda è molto più concreto e lucido dal punto di vista realizzativo, come dimostrano i 28 gol segnati lo scorso anno. Le differenze tra i due non finiscono qui, in quanto le caratteristiche dell’ex Club Brugge portano Rose ad impiegarlo anche a tutta fascia, con responsabilità difensive, mentre Openda ha compiti più offensivi, con la libertà di muoversi tra le corsie esterne e il centro del campo, dove orbita intorno al punto di riferimento assoluto della squadra, Benjamin Sesko.

Sesko, classe 2003, è un attaccante moderno tra i più completi e fisicamente dominanti in Europa. Lo sloveno ha grande fiuto del gol ed elasticità in area di rigore, caratteristiche che gli permettono di segnare in ogni modo in area di rigore, grazie ad un’impulsività che viene supportata dai suoi mezzi fisici che lo rendono straripante. Sesko è dotato di una conclusione potente e letale sia da fuori area che da distanza ravvicinata: l’attaccante è molto di più di un semplice realizzatore in quanto la sua velocità e capacità di portarsi dietro le difese avversarie allungandole, permette a Nusa e Openda di approfittare delle praterie che si aprono.

A centrocampo i compiti affidati a Vermereen, Haidara, Baumgartner, Seiwald e Kampl, che vengono alternati nelle posizioni più centrali del campo, sono di smistamento del pallone verticalmente, nel tentativo di attivare le caratteristiche più pericolose del fronte offensivo, la corsa a campo aperto e la conduzione palla al piede.

Per i nerazzurri, al fine di mantenere l’imbattibilità mantenuta sin ora, sarà fondamentale il lavoro difensivo dei quinti e la capacità di creare densità al centro del campo.

LA DIFESA

Con l’assenza di Raum, il Lipsia può schierare Geertruida e Henrichs sulle corsie esterne, con una combinazione di Klostermann, Lukeba e Orban centralmente. In Geertruida e Lukeba, il Lipsia ha un binomio molto giovane e di talento, tanto in marcatura quanto in disimpegno e in fase di impostazione. Geertruida in particolare svolge un lavoro ibrido che lo vede spesso scaricare il pallone e trovare posto in mezzo al campo, facendo prendere alla squadra un assetto a tre nell’ultima linea.

Se in Bundesliga il Lipsia può contare sulla seconda miglior difesa del campionato con soli nove gol subiti, di cui quattro arrivati nell’ultima partita giocata contro l’Hoffenheim, in Champions League le difficoltà sono molto più evidenti, in quanto il Lipsia ha subito sempre nove gol, ma in quattro partite. L’allenatore tedesco affida molta responsabilità ai difensori in fase di impostazione e, almeno in Europa, la squadra tedesca sta patendo la pressione alta messa in atto dagli avversari, sapendo per quanto tempo il pallone circola tra i piedi dei difensori. La propensione a cercare la verticalità offensiva porta spesso anche il Lipsia ad allungarsi, costringendo la squadra a trovarsi in situazioni di inferiorità numerica e uno contro uno.

Quella che si troveranno davanti i nerazzurri è una squadra giovane e dinamica, che affronta ogni avversario a viso aperto, con tutti i rischi che ne conseguono. Il Lipsia è una squadra molto estrosa e imprevedibile, che farà di tutto per cercare di centrare i primi punti di questa stagione di Champions League.

QUIZ | UCL - INTER VS SQUADRE TEDESCHE

Nonostante l'Inter abbia affrontato ben 13 squadre tedesche diverse nelle competizioni europee, questo sarà il primo incontro in assoluto contro il Lipsia. Il predente di UEFA Champions League proposto nel nostro quiz si riferisce a Bayern Monaco-Inter, ottavo di finale della stagione 2010/11, quando i nerazzurri, dopo la sconfitta per 1-0 al Meazza, fecero un'impresa in casa dei bavaresi con una rimonta incredibile firmata da Eto'o, Sneijder e chiusa da Pandev all'88° minuto.

LA FORMAZIONE:
Inter: 1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 15 Ranocchia, 26 Chivu (42' st 55 Nagatomo); 5 Stankovic (6' st 29 Coutinho), 8 Thiago Motta, 19 Cambiasso; 10 Sneijder; 27 Pandev (45' st 14 Kharja), 9 Eto'o.

CECILÍA RÚNARSDÓTTIR

Portiere di talento, Cecilía Rúnarsdóttir è arrivata quest’anno ad arricchire la rosa di mister Piovani ed è già stata protagonista in campo, con parate importanti e il salvataggio su rigore che ha permesso alle nerazzurre di vincere la sfida contro la Lazio.

«È un bel momento della mia carriera, mi sento bene. È sempre una soddisfazione parare un rigore, è stata una partita speciale quella contro la Lazio, alla fine abbiamo vinto e sono stata molto felice di aver portato a casa anche un clean sheet. Vestire questa maglia è davvero un onore e ogni volta che scendo in campo sono pronta a dare il massimo per onorarla al meglio».

Che portiere sei?

«Mi piace impostare l’azione. Quello che mi aiuta è mantenere la tranquillità quando ho la palla tra i piedi e cercare di essere di aiuto per le mie compagne. Il calcio è tutto quello che voglio fare, voglio aiutare la squadra ed essere la miglior giocatrice possibile». 

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