Il pallone al centro di tutto. La storia di Nicola Zalewski racconta radici ben salde e parla di una passione, quella per il calcio, nata prestissimo e coltivata sul campo e in famiglia con tanta determinazione e coraggio. La voglia di lasciare il segno e le sue qualità Nicola le ha dimostrate fin da subito anche con la maglia dell’Inter.

«Mi sento molto bene con questa maglia addosso, l’Inter è una squadra di livello e una grande famiglia con uno spirito e una mentalità vincenti. Sono cresciuto con il pallone sempre tra i piedi, ricordo le giornate passate nella squadra del mio paese, a Poli, nel campo sotto casa quando ero bambino. Tra i momenti più importanti della mia carriera ci sono gli esordi in giallorosso, con la Nazionale e con l’Inter, emozioni che rimarranno per sempre».

Il pallone al centro di tutto. La storia di Nicola Zalewski racconta radici ben salde e parla di una passione, quella per il calcio, nata prestissimo e coltivata sul campo e in famiglia con tanta determinazione e coraggio. La voglia di lasciare il segno e le sue qualità Nicola le ha dimostrate fin da subito anche con la maglia dell’Inter.

«Mi sento molto bene con questa maglia addosso, l’Inter è una squadra di livello e una grande famiglia con uno spirito e una mentalità vincenti. Sono cresciuto con il pallone sempre tra i piedi, ricordo le giornate passate nella squadra del mio paese, a Poli, nel campo sotto casa quando ero bambino. Tra i momenti più importanti della mia carriera ci sono gli esordi in giallorosso, con la Nazionale e con l’Inter, emozioni che rimarranno per sempre».

Chi ti ha fatto appassionare al calcio?

«Ciò che rende speciale il calcio è che tutto può cambiare in pochissimo tempo. La mia passione è nata da bambino grazie a mio papà che mi ha fatto amare questo sport. Ricordo che guardavamo tutte le partite insieme e non dimenticherò mai tutti i sacrifici che ha fatto per me».

Chi ti ha fatto appassionare al calcio?

«Ciò che rende speciale il calcio è che tutto può cambiare in pochissimo tempo. La mia passione è nata da bambino grazie a mio papà che mi ha fatto amare questo sport. Ricordo che guardavamo tutte le partite insieme e non dimenticherò mai tutti i sacrifici che ha fatto per me».

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INTER v GENOA

QUIZ

INTER-GENOA 5-2 - LA RIMONTA NERAZZURRA CON IL GOL DI PAZZINI, LA DOPPIETTA DI ETO' O E LE RETI DI PANDEV E NAGATOMO

6 marzo 2011: Dopo lo 0-1 segnato dal Genoa con Palacio, l'Inter conquista una vittoria in rimonta e nella ripresa cala il pokerissimo con la doppietta di Eto'o e le reti di Pazzini, Pandev e Nagatomo.

INTER-GENAO 5-2

Marcatori: 40' Palacio (G), 5' st Pazzini (I), 6' st e 12' st Eto'o (I), 26' st Pandev (I), 39' st Nagatomo (I), 45' st Boselli (G).

Inter: 1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 15 Ranocchia (33' st 55 Nagatomo), 26 Chivu; 4 Zanetti, 8 Thiago Motta, 5 Stankovic (1' st 27 Pandev); 10 Sneijder; 7 Pazzini (30' st 14 Kharja), 9 Eto'o.

L'ARRIVO ALL’INTER

"È una foto che rappresenta una tappa molto importante della mia carriera. Ho scelto lo scatto con Mister Inzaghi perché è una persona che ha creduto tanto in me, mi ha voluto fortemente qui e per questo posso solo ringraziarlo".

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LA NAZIONALE

"Il mio primo gol con la maglia della Nazionale, nell’amichevole contro la Turchia prima dell’Europeo: è stata un’emozione mai provata prima con quella maglia".

GLI ANNI ALLA ROMA

"Sono entrato a nove anni alla Roma e lì ho fatto tutta la mia carriera, questa foto è il ricordo di un momento molto bello".

L'ARRIVO ALL’INTER

"È una foto che rappresenta una tappa molto importante della mia carriera. Ho scelto lo scatto con Mister Inzaghi perché è una persona che ha creduto tanto in me, mi ha voluto fortemente qui e per questo posso solo ringraziarlo".

LA NAZIONALE

"Il mio primo gol con la maglia della Nazionale, nell’amichevole contro la Turchia prima dell’Europeo: è stata un’emozione mai provata prima con quella maglia".

GLI ANNI ALLA ROMA

"Sono entrato a nove anni alla Roma e lì ho fatto tutta la mia carriera, questa foto è il ricordo di un momento molto bello".

MARIJA ANA MILINKOVIĆ

Difensore bosniaco classe 2004, Marija Ana Milinković è arrivata all’Inter un anno fa, nel febbraio 2025 e in questi dodici mesi ha dimostrato di essere un riferimento per la difesa nerazzurra, mettendo a servizio della squadra la sua tecnica e la sua qualità. L'abbiamo incontrata per parlare di Inter e della sua idea di calcio:

«Per me il calcio è rompere i confini, ispirare le future generazioni e dimostrare che con la passione e la perseveranza necessarie, tutto è possibile. Io non gioco solo per me stessa, ma per tutte le ragazze che ci guardano e amano questo sport. Per me il calcio è uno stile di vita, una passione che mi ha formato come persona: mi ha insegnato la disciplina, la resilienza, il potere di credere nelle proprie potenzialità senza pregiudizi o limitazioni.

Sono una calciatrice che gioca per la squadra, la mia priorità è aiutare il gruppo. Siamo una squadra matura, con una chiara filosofia di gioco, strutturata e disciplinata e i numeri hanno confermato il nostro percorso. Sono molto orgogliosa di far parte di un Club con una storia così ricca e una mentalità vincente. Ogni giorno lavoro per crescere come giocatrice, sapendo che indossare questa maglia richiede il massimo livello di dedizione e professionalità. Abbiamo grandi obiettivi davanti a noi e sono determinata a contribuire per renderli realtà».

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