Storie di portieri, storie di chi il campo lo affronta con un paio di guantoni e riflessi sempre pronti. Abbiamo incontrato Emil Audero e Raffaele Di Gennaro per farci raccontare come è nata la loro passione e i momenti più emozionanti delle loro carriere. Per Emil tutto inizia al Cumiana Calcio, un vero e proprio colpo di fulmine tra lui e il pallone:

«Ricordo bene la prima volta in campo, con il Cumiana calcio, la squadra del mio paese. Allora non giocavo in porta e quindi ho ancora in mente il mio primo gol segnato, fa parte di quelle prime emozioni che uno poi si porta dietro sempre e che fanno parte della magia del calcio. Tra le tappe più significative della mia carriera c’è sicuramente quella del 27 maggio 2017, il mio esordio in Serie A, l’inizio di un viaggio che dura ancora oggi e poi l’emozione del rigore parato nel derby tra Sampdoria e Genoa, una parata incredibile sia per il minutaggio (96’), sia perché di fatto è valsa la salvezza: alla fine di quella partita ricordo di aver lasciato il campo stremato ma molto felice. La squadra per me rappresenta tutto, credo fortemente che il collettivo possa esaltare le qualità del singolo e questo vale ancora di più per un portiere perché una bella vittoria o una buona partita del gruppo dà ancora più valore alla prestazione individuale».

Per Di Gennaro la porta come l’Inter è sempre stata sinonimo di casa, posti familiari e allo stesso tempo obiettivi perseguiti con sacrificio e perseveranza.

«L’Inter è sempre stata sinonimo di sogno e di casa allo stesso tempo, essere tornato a vestire questi colori è qualcosa che mi rende felice e orgoglioso allo stesso tempo. Qui ho costruito tanto e vissuto momenti che non dimenticherò mai come la finale di NextGen Series vinta contro l’Ajax nella stagione 2011/12, sono molto legato a quella partita perché avevamo fatto veramente qualcosa di importante. E poi qui ci hanno abitato idoli come Julio Cesar – è per questo che indosso la numero 12 – è la squadra che amo e che mi ha accolto da bambino».

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2023 - Il ritorno in nerazzurro e anche l'anno in cui è nato mio figlio

27/5/2017 - L’esordio in Serie A, una data molto importante perchè rappresenta tante emozioni...un giorno che ricordo come fosse ieri

30/4/2022 - È il giorno di una parata importante, la più importante della mia carriera

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PIATTO PREFERITO

LEGGENDA NERAZZURRA

PRIMA VOLTA IN CAMPO

SFIDA PiÙ EMOZIONANTE

SÉBASTIEN FREY

È entrato nella gloriosa tradizione dei portieri che hanno indossato la maglia dell’Inter collezionando 47 presenze in nerazzurro tra il 1998 e il 2001: abbiamo incontrato Sebastien Frey che ci ha raccontato della sua Inter e di quella di oggi.

«Questa Inter mi piace tanto perché vedo un progetto vincente e una squadra competitiva. Ci sono tanti giocatori che mi hanno stupito, credo che Calhanoglu abbia avuto una bellissima evoluzione da quando veste la maglia nerazzurra, ha raggiunto un livello di grande maturità è oggi è uno dei migliori nel suo ruolo. Sommer? È un portiere di grande esperienza, un leader silenzioso che trasmette tanta serenità ai suoi compagni, il reparto difensivo ha grandi numeri ed è merito di tutta la squadra».

Cosa ha significato l’Inter per me?

«Posso dire di aver avuto il privilegio di indossare la maglia nerazzurra, di giocare per un grande Club in cui sono passati grandissimi campioni. Ho vissuto momenti magici...uno di quelli che più mi hanno colpito è stato il boato di San Siro dopo la doppietta di Baggio contro il Real Madrid, un’atmosfera incredibile».

San Siro è un'emozione
unica al mondo.
Ti aspettiamo!

INTER-EMPOLI STORY: RICONOSCI I TITOLARI DI QUESTA PARTITA?

2005/06 | INTER-EMPOLI 4-1

MARCATORI: 3' pt Adriano, 50' pt Cruz, 19' st Vannucchi, 22' st Figo, 40' st Martins

INTER: 12 Julio Cesar; 4 J.Zanetti, 3 Burdisso, 25 Samuel, 16 Favalli; 7 Figo, 14 Veron (43' st 33 Wome), 19 Cambiasso, 21 Solari (25' st 6 C.Zanetti); 10 Adriano (20' pt 9 Cruz), 30 Martins

Forza, passione, intelligenza, perseveranza. Beatrix Fördős, difensore classe 2002 in forza all’Inter Women, ci ha parlato dei suoi punti di forza raccontandoci come il calcio è entrato a far parte della sua vita e in che modo ha coltivato i suoi obiettivi.

«Da piccola guardavo tante partite di calcio con mio fratello e sognavo di giocare in un grande stadio davanti a tanti tifosi e ho lavorato tanto per questo. Il calcio non è solo la mia prima passione, è la mia vita, quello che voglio e sogno di fare ogni giorno: ho realizzato quasi subito che sarebbe stato qualcosa che avrei amato profondamente. Oggi in campo credo che un mio punto di forza sia la calma, la capacità di riflettere e agire, nel mio ruolo è fondamentale. Nel mondo del calcio ci sono tanti riferimenti a cui guardare, per esempio per me Stefanie van der Gragt è stata un esempio, una grande calciatrice e persona, nella storia dell’Inter invece fin da bambina sono stata impressionata da Ronaldo».

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01/04/2024

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