

Dedizione, talento e un piede educatissimo. Hakan Calhanoglu ha la forza e la qualità per illuminare il centrocampo nerazzurro come raccontano le sue prestazioni e il ruolo centrale che il regista turco si è ritagliato in questa Inter. È lui il protagonista del Matchday Programme di Inter-Bayern Monaco.
"L’Inter è un grande Club, ho sempre avuto compagni molto forti e ogni anno in cui sono stato qui abbiamo lottato per obiettivi importanti. Indossare la maglia nerazzurra è speciale e le emozioni che mi danno i tifosi sono incredibili: ho sempre dato il massimo grazie a loro, al Mister, al suo staff e alla squadra".



Dedizione, talento e un piede educatissimo. Hakan Calhanoglu ha la forza e la qualità per illuminare il centrocampo nerazzurro come raccontano le sue prestazioni e il ruolo centrale che il regista turco si è ritagliato in questa Inter. È lui il protagonista del Matchday Programme di Inter-Bayern Monaco.
"L’Inter è un grande Club, ho sempre avuto compagni molto forti e ogni anno in cui sono stato qui abbiamo lottato per obiettivi importanti. Indossare la maglia nerazzurra è speciale e le emozioni che mi danno i tifosi sono incredibili: ho sempre dato il massimo grazie a loro, al Mister, al suo staff e alla squadra".



Cosa ti ha portato ad amare il calcio?
«La passione per il calcio arriva da mio padre. Lui mi ha allenato fino ai 12-13 anni. Fino a 7 anni facevo il portiere e calciavo sempre nell’altra porta e poi lui ha deciso di mettermi in campo: il mio amore per questo sport è nato con lui».

Cosa ti ha portato ad amare il calcio?
«La passione per il calcio arriva da mio padre. Lui mi ha allenato fino ai 12-13 anni. Fino a 7 anni facevo il portiere e calciavo sempre nell’altra porta e poi lui ha deciso di mettermi in campo: il mio amore per questo sport è nato con lui».





20
"È un numero speciale per me, come il ventesimo Scudetto: un traguardo bellissimo per il Club e un trofeo speciale per me".
LA NAZIONALE
"Questa foto è importante perché abbiamo giocato un buon Europeo, con una squadra giovane e con un bello spirito. Abbiamo dato il massimo per arrivare ai quarti di finale e reso contenta la nostra gente".
LA FAMIGLIA
"Loro sono la mia vita, i miei bimbi mi regalano sempre qualcosa di speciale. Nei momenti difficili e in quelli belli, loro e mia moglie sono sempre con me".
20
"È un numero speciale per me, come il ventesimo Scudetto: un traguardo bellissimo per il Club e un trofeo speciale per me".
LA NAZIONALE
"Questa foto è importante perché abbiamo giocato un buon Europeo, con una squadra giovane e con un bello spirito. Abbiamo dato il massimo per arrivare ai quarti di finale e reso contenta la nostra gente".
LA FAMIGLIA
"Loro sono la mia vita, i miei bimbi mi regalano sempre qualcosa di speciale. Nei momenti difficili e in quelli belli, loro e mia moglie sono sempre con me".










QUIZ | INTER VS BAYERN
BAYERN-INTER 2-3 (2010/2011)
Nel 2011 le due formazioni si affrontarono negli ottavi di finale della Champions League. Dopo l’andata a San Siro decisa dalla rete di Gomez per i bavaresi, le due squadre si ritrovarono a Monaco il 15 marzo 2011 e l’Inter fu protagonista di una rimonta incredibile. A quattro giri di lancette dal fischio iniziale, l’Inter si portò avanti con Eto’o, ma prima Gomez e poi Muller alla mezz’ora di gioco ribaltarono il risultato. Nella ripresa Sneijder con un tiro dalla distanza riaprì la gara decisa poi da Pandev con un chirurgico sinistro che qualificò l’Inter ai quarti di finale.
LA FORMAZIONE:
Bayern Monaco - Inter 2-3, 15 marzo 2011
Reti: 4' Eto'o (I), 21' Gomez (B), 31' Müller (B), 63' Sneijder (I), 88' Pandev (I).
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Kraft; Lahm, Van Buyten (70' Badstuber), Breno (90' Kroos), Pranjic; Luiz Gustavo, Schweinsteiger; Robben (68' Altintop), Müller, Ribery; Gomez. A disposizione: Butt, Ottl, Klose, Tymoshchuk. Allenatore: Louis Van Gaal.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Lucio, Chivu (87' Nagatomo); Cambiasso, Thiago Motta; Pandev (90' Kharja), Stankovic (51' Coutinho), Sneijder; Eto'o. A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Mariga, Materazzi, Allenatore: Leonardo.

IRENE SANTI
Centrocampista determinata e tecnica. Per Irene Santi i colori nerazzurri significano “casa” perché la sua storia è intrecciata con quella dell’Inter. È lei la protagonista del Matchday Programme:
«Questi colori significano tanto, qui ho passato metà della mia vita e questa maglia fa parte di me. Questa squadra è molto coesa, stiamo bene insieme. Abbiamo passato momenti belli e difficili e siamo sempre rimaste unite. Quest’anno abbiamo fatto un ottimo percorso ma possiamo fare sempre meglio, questo finale di stagione è molto importante per noi».
Cosa significa il calcio nella tua vita?
«Tantissimo, sono cresciuta con questo sport e mi ha formata, mi ha dato degli obiettivi da centrare e la forza di realizzarli, sia a livello personale che per la squadra. Cosa direi a una giovane calciatrice? Le direi di divertirsi, di crederci e di lavorare sodo perché questo è uno sport che può dare tanto».
